Cari amici,
sono tornata da poco dall’India: è sempre una grande gioia arrivare là e trovare i bambini che mi aspettano nel cortile della Smiling Children’s Home, salutarli uno ad uno, ricevere i loro abbracci, vederli un po’ cambiati, cresciuti rispetto all’anno precedente. Ed è sempre un dolore lasciarli, dopo aver trascorso con loro tanti giorni e a volte, quando qualcuno era ammalato, anche le notti. E’ stato come al solito un mese frenetico: tante le cose da sistemare, gli acquisti da fare, i bambini che vivono in famiglia da andare a visitare, i problemi da affrontare…ma sempre con buoni risultati e grandi soddisfazioni. Un problema che si è posto quest’anno e che probabilmente dovremo fronteggiare anche in futuro è quello dei genitori di alcuni ragazzi/e che ritirano i figli da scuola per mandarli a lavorare.
Davanti a una situazione del genere è naturale scandalizzarsi, per noi che in fondo non abbiamo grossi problemi economici. Ma immaginatevi per un momento una coppia di genitori con 3 o 4 figli da mantenere, la madre disoccupata e il padre che svolge lavori occasionali con una paga misera; o addirittura una mamma che è rimasta vedova o che è stata abbandonata dal marito. Che scelte hanno? L’unica possibilità è mandare i figli a lavorare: guadagnano qualcosa, anche se poco, e questo permette alla famiglia di sopravvivere. | Naghindra e il suo papà |
D’altronde, il nostro obiettivo è quello di mandare a scuola i nostri bambini il più a lungo possibile, così ho fatto un tentativo: sono andata a trovare i genitori dei ragazzi che avevano abbandonato gli studi. Ho fatto loro presente che, se i figli studieranno qualche anno ancora, alla fine avranno una qualifica migliore che permetterà loro di ottenere un lavoro più decente e remunerativo; in questo modo potranno essere di maggior aiuto a se stessi e alla propria famiglia. Si tratta di resistere per qualche anno ancora. Nel frattempo possiamo aiutare economicamente anche le famiglie: non è molto quello siamo in grado di dare loro (le nostre finanze sono sempre così esigue!), ma tanto basta per non farli morire di fame. Davanti a questo discorso i genitori si sono dimostrati molto sensibili; un padre si è messo a piangere e, come confessandomi una colpa, mi ha spiegato che lui desidera moltissimo che il figlio continui gli studi, il fatto è che da solo non ce la fa a reggere il peso di una famiglia numerosa. Devo ammettere che non speravo in una risposta così entusiasta: tutti i genitori che ho contattato si sono dimostrati contenti che i figli riprendano gli studi e mi hanno assicurato che faranno di tutto per farli terminare. Genitori coraggiosi! Così mi sono ripresa i ragazzi e li ho iscritti nuovamente a scuola.
E’ stato un successo e una grande soddisfazione: dovevate vedere i ragazzi com’erano felici di tornare sui loro banchi di scuola!!
Come vedete, anche quest’anno il bilancio del nostro progetto si chiude in positivo, e vorrei tanto che sentiste vostri questi successi, perché SONO VOSTRI! Sono il frutto della vostra generosità e del vostro appoggio, senza i quali niente di tutto questo sarebbe possibile. Cari, splendidi amici!
Un abbraccio Loredana